Vibraphonist,Percussionist,
Composer and Sound Artist
Jazz, improvisation:
intuitive music
Vibraphonist, Perkussionist, Komponist, Lehrer und Gesamtkünstler – das ist Sergio Armaroli
Photo by©Luisa Mizzoni
Armaroli’s broad palate includes chamber jazz associations with British free jazz drummer Roger Turner and radical American guitarist Elliot Sharp, and other luminaries who reign supreme as eternal futurists.
"Considero il jazz come attitudine propriamente sperimentale che ha assoluta necessità di essere raccontata".
Photo by ©Roberto Masotti
L'improvvisazione è la forma interna in atto
En noir et blanc.
BREVE PROFILO BIOGRAFICO
a cura di Flavio Caprera
Sergio Armaroli è percussionista, didatta e artista totale, la cui attività spazia in diversi campi artistici e musicali. Quello del jazz è forse il più praticato: "Considero il jazz come attitudine propriamente sperimentale che ha assoluta necessità di essere raccontata". Ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Brera e al Conservatorio G.Verdi di Milano. Si è perferzionato all'Accademia della Fondazione A.Toscanini di Parma e presso l'Accademia del Teatro Alla Scala di Milano conseguendo il titolo di professore d'orchestra. Ha frequentato inoltre l'Instituto Superior de Arte de L'Habana a Cuba. Ha suonato in diverse orchestre classiche, si è perfezionato sulla marimba e ha seguito corsi di batteria tenuti da Joey Baron, Han Bennink, Trilok Gurtu e Dom Um Romao. Ha al suo attivo diverse composizioni per il teatro e ha partecipato a diverse formazioni orchestrali italiane ed europee, nonché a una serie di registrazioni di musica classica e da camera. Nell'ambito del jazz si esibisce come vibrafonista e percussionista. E' fondatore e leader del gruppo Axis Quartet composto da Nicola Stranieri alla batteria, Marcello Testa al contrabbasso e Claudio Guida al sax. Con lo stesso ha pubblicato nel 2010 Prayer and Request, un lavoro interessante, dove l'improvvisazione si sposa con le partiture scritte, gli interventi dei singoli agiscono in equilibrio con il gruppo, tesi alla ricerca di un equilibrio costante. La critica ha accolto molto bene il disco, così come, in una chiave diversa, Early Alchemy, un viaggio all'interno dell'espressività percussiva come atto primitivo della musica.
tratto dal Dizionario del jazz italiano
Universale Economica Feltrinelli, Milano, 2014
IRIDE | In The Box
Photo by ©Francesca Gemmo
En couleur.
INTERVISTA a cura di Aldo Del Noce
DA SCRIBBLER di Sergio Armaroli
tratto da ScribblerText, pag.69
Photo by ©Roberto Masotti
The Vibes
The conception and expression of vibraphone playing has come a long way in 100 years. On the evidence here it’s sure to keep evolving.
Ken Waxman
Nelle fotografie di Roberto Masotti
Photo by Roberto Masotti
Nelle fotografie di Franco Feruglio
Photo by ©Franco Feruglio
Something in the Air: Exploring the Vibraharp’s Multiple Identities
By Ken Waxman
Portrait(s)
ALCUNI SCATTI DI LUCA D'AGOSTINO
Monfalcone, 15 dicembre 2018
RITRATTI AGGIUNTI | Monfalcone, 11 giugno 2022
Vibraphone inAyler: Spirits Rejoice | Monfalcone, 27 maggio 2023
Tutte le foto-grafie sono di @Luca d'Agostino
PORTFOLIO #2 | Ritratti di Luciano Rossetti
ALCUNE IMPRESSIONI FOTOGRAFICHE DI CRISTIAN FILIPPELLI
Photo by @Cristian Filippelli per Angelica, Bologna 30 gennaio 2019
Photo by ©Cristian Filippelli -Area Sismica, 27 gennaio 2019
Strumento melodico ma a percussione, caratterizza fortemente i contesti in cui è inserito: qualche esempio in mezzo a tutto il resto
Fra l’aprile e il novembre 2022, il milanese Sergio Armaroli (foto sopra), di professione vibrafonista, ha messo insieme due incisioni estremamente qualificanti, poi edite su Ezz-Thetics, entrambe di respiro – come si dice – internazionale. Nella prima in ordine di tempo, I Dream I Was An Earopean, gli fanno compagnia il nostro Giancarlo Schiaffini al trombone e gli inglesi Roger Turner, percussioni, e Phil Minton, voce. Un gran bel parterre davvero, per un disco di spiccata ricerca, intelligente e vario, anche se naturalmente idoneo a chi non sia schiavo di troppi preconcetti verso le (plurale d’obbligo) avanguardie musicali. Stesso discorso per Dialog, cofirmato con un altro gigante del jazz europeo (inglese pure lui), Evan Parker, che peraltro un dialogo non è, visto che brani (i dispari, più ampi) di solo vibrafono, ricchi, spesso addirittura fluenti, si alternano a più brevi sgroppate (brani pari) per solo sax soprano, della solita stringente, a volte quasi crudele, logica intestina. Il totale si risolve in un netto squilibrio (oltre 55’ per Armaroli contro i 12 di Parker), ma il risultato globale è comunque di grande livello.
IPNOTICO - ENIGMATICO - ERMETICO - CRIPTICO il """"""""JAZZ""""""" di Sergio Armaroli
214 minuti circa. Circa tre ore di musica. Una campitura temporale più che ragguardevole. E' la somma totale del minutaggio dei due cd e del dvd (Dodicilune) che vede in azione Sergio Armaroli, impegnato al vibrafono, alle percussioni, a mille efficaci trucchi elettronici che danno respiro timbrico e sorprese alla musica. Armaroli è un artista totale: oltre agli attrezzi della musica pratica la pittura, la poesia, la performance. E' professore d'orchestra, e molta musica classica ha suonato e inciso, ma al contempo pratica affondi nel jazz e nell'improvvisazione. In Trigonos lo si ascolta in azione con Andrea Centazzo, altro percussionista "totale" e il trombone spericolato del veterano Giancarlo Schiaffini. In Close (Your) Eyes Open Your Mind la partita è a due, un confronto con il basso e il violoncello elettrico ed elettronica in tempo reale di Walter Prati. Infine il palpitante dvd con Schiaffini, Alipio Neto ai sax e il grande maestro Alvin Curran, un nome che subito si associa all'audacia di Musica Elettronica Viva nell'Italia del '68, al minimalismo, ai suoni concreti: si intitola The Out Off Session.
Guido Festinese, Alias/il manifesto
Sergio ArmarolI
Sergio Armaroli | SA GruenBio
TOP JAZZ 2023 | MUSICISTA DELL'ANNO
15. Sergio Armaroli (10)